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Serena Bianca De Matteis

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Del perché scrivo quello che scrivo: Ipotesi 1 – colpa del DNA

28 Giugno 2018 di Serena 8 commenti

Per chi non lo conoscesse, Sante Marie è un paese di 1 156 abitanti della provincia dell’Aquila, e si trova non molto lontano dalla riserva naturale del Monte Velino.

Quando mio padre era bambino, attorno ai dieci anni, passava diverse settimane all’anno a Sante Marie perché la sua mamma faceva l’ostetrica condotta proprio lì. Un giorno venne mandato a raccogliere porcini per fare il sugo, in un posto vicino alle case ma già un po’ fuori dal paese, nel bosco.

Papà era chinato a terra in questo spiazzo un po’ rialzato, per raccogliere i funghi tagliandoli rasente al terreno, la lama parallela alla terra per intenderci. Si fa così perché continuino a crescere in quel posto, voi lo sapevate? Io non lo sapevo.

Mentre era chinato a terra, con un mucchietto di funghi tagliati che gli cresceva accanto, si è sentito osservato. Ha alzato gli occhi e si è accorto che di fianco a lui, a un tre metri di distanza dice, c’era un animale. Un grosso cane snello con il pelo scuro, colore della terra, e la faccia da lupo.

In effetti, era proprio un lupo.

Immagine di lupo appenninico italiano
Canis Lupus Italicus

Papà – forse perché i bambini sono un po’ incoscienti – non si è scomposto più di tanto. Ha pensato “se mi attacca gli taglio la gola con il coltello”, perché i bambini si sentono anche tanto eroi, e a Sante Marie tutti hanno sentito parlare di lupi, o ne hanno visto uno, e il cane di mia nonna andava in giro con un collare pieno di punte, affinché i lupi non gli si attaccassero alla gola. Così il Carletto ha continuato a occuparsi dei suoi funghi, un occhio alla terra e un altro al lupo seduto a pochi metri da lui.

Dopo qualche minuto, alle spalle del lupo che osservava papà, ne è sbucato dagli alberi un altro, più piccolo. Gli è passato dietro e si è rinfilato nel bosco dalla parte opposta. Dietro, in fila indiana, due piccoli spelacchiati con le orecchie grandi, e gli occhi come bottoni del cappotto scuro.

Solo a questo punto il primo lupo si è alzato, ha chiuso la fila dietro al resto della famiglia e se ne è andato. E papà è tornato tranquillamente in paese con i suoi porcini per il sugo della pasta, e il coltellaccio sporco di terra.

Papà racconta questa storia da sempre. Solo di recente  ho pensato che, forse, la mia fissa per i lupi potrebbe avere un’origine genetica.

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Commenti

  1. Deborah dice

    2 Luglio 2018 alle 17:58

    Beh direi che siamo tutti un po’ Stark qui <3
    Anche a me è capitato di incrociarne uno da piccola, ma ho pensato che fosse il cane del pastore, visto che stava intorno alle pecore, quindi non ci ho fatto molto caso. Solo dopo, quando ho letto sul giornale delle pecore sbranate, ho capito che in effetti, di cani così simili ai lupi non ne avevo mai visti. Meglio così, che se mi fossi accorta subito me la sarei fatta nelle mutande, non avevo mica il coltello io!

    Rispondi
    • Serena dice

      2 Luglio 2018 alle 21:17

      Casa Stark per sempre… Indovina chi ha messo, come motto nel profilo aziendale, “Winter is coming”? Tanto ho amato Martin il primo libro, tanto l’ho odiato dopo, tu sai quando.

      Rispondi
  2. Nadia dice

    29 Giugno 2018 alle 10:08

    Io direi di sì. A livello inconscio potrebbe essere il motivo genetico per cui sei predisposta per i lupi. A te non è mai capitato di incontrarne? Te lo chiedo perché io adoro le aquile e quando me la sono vista davanti in alta montagna ho tremato.

    Rispondi
    • Serena dice

      29 Giugno 2018 alle 13:06

      Non ne ho mai incontrati per caso. Ma quest’anno a Pasqua sono andata a “incontrarli” deliberatamente nel Parco Naturale delle Alpi Marittime, presso l’Oasi “Uomini e Lupi” di Entracque (CN). Se ne hai modo, portaci i bambini e fai il giro completo (il museo in città e l’osservazione sul campo). Per vedere i lupi, ci siamo fatti una bella ciaspolata nella neve, dopo la quale avevo la lingua di fuori XD ma ne valeva la pena. Un’emozione che mi porterò nel cuore per sempre, e così spero mio figlio.

      Rispondi
  3. Grazia Gironella dice

    28 Giugno 2018 alle 22:05

    Che bello… se avessi un aneddoto del genere in famiglia, parlerei di lupi a colazione, pranzo e cena. Lo faccio spesso anche così. 😉

    Rispondi
    • Serena dice

      29 Giugno 2018 alle 7:27

      Pensa che il mio papà non ha una preferenza particolare per i lupi. Ama tutti gli animali. Però questa storia la racconta spesso. Anche a chi l’ha già sentita quelle sette-ottomila volte XD

      Rispondi
  4. sandra dice

    28 Giugno 2018 alle 21:44

    è in arrivo il terzo capitolo?

    Rispondi
    • Serena dice

      29 Giugno 2018 alle 7:22

      Ci vorrà qualche mese, temo. Di sicuro non uscirà nel 2018!

      Rispondi

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