Benvenuti al nono giorno del laboratorio di Fiction University: Dall’idea al romanzo in 31 giorni. I primi dodici giorni si concentreranno sullo sviluppo della storia e sulla realizzazione di tutte le componenti, in modo da poter costruire più facilmente la trama dell’intero romanzo.
Oggi ci occuperemo del modo in cui gestire il punto di vista.
Perché il punto di vista è importante
Il punto di vista [POV, point of view per il mondo anglosassone, n.d.t.] è uno degli strumenti più potenti a disposizione dello scrittore. Un romanzo può cambiare drasticamente solo in base a chi sta raccontando e in che modo quei personaggi vivono quegli eventi. Inoltre il punto di vista permette di occuparsi di una varietà di opinioni o viste su un argomento attraverso i vari personaggi, paragonando diverse idee e ponendole a confronto e in opposizione fra loro. Il punto di vista permette di controllare in che modo un’informazione deve arrivare al lettore.
Come sceglierlo
Colui che sceglierete come personaggio/punto di vista influenzerà il modo in cui racconterete la storia ai lettori. Il personaggio che ha più da perdere è il protagonista, così il più delle volte il protagonista è il personaggio POV. Si tratta della sua storia, ed è lui a raccontarla. Se avete un romanzo con più di un personaggio principale. allora potreste avere più punti di vista, ciascuno dei quali aggiunge qualcosa di diverso al romanzo. Alcuni generi hanno spesso lo stesso punto di vista, come per esempio la terza persona multipla per un fantasy epico o la prima persona per il cozy mistery [intraducibile in italiano. Si tratta di un giallo dove i temi violenti sono molto smorzati o trattati con umorismo; se qualcuno ha una definizione migliore me la scriva nei commenti, n.d.t.]
Se avete una preferenza spiccata per un certo punto di vista, scrivete con quello stile. Se vi divertite a farlo, renderà più forte il romanzo. Se volete una prospettiva “completamente qui e ora”, considerate un punto di vista molto vicino e immersivo – come una prima persona o una terza persona molto stretta e limitata (singola o multipla). La prima persona è ottima se volete che la distanza narrativa sia ridotta a zero (la distanza tra lettore e narratore): la terza persona limitata è perfetta se volete un piccolo passo tra lettore e personaggio. Se volete più separazione, una distanza media o estrema può essere una buona scelta. Forse essere un semplice osservatore può adattarsi al tipo di racconto che state facendo, ed essere troppo vicini o addirittura dentro la testa del personaggio potrebbe essere troppo. Un narratore onnisciente può essere una buona scelta se vuoi una voce esterna che conosce tutti i dettagli e può comunicare informazioni che non possono essere fatte pervenire in altro modo.
Punto di vista e genere
Non scrivete in un certo stile solo perché di solito si fa così in quel determinato genere, ma se per voi non fa differenza e la maggior parte dei libri di quel genere è scritto con quel particolare punto di vista, adeguarsi potrebbe essere una buona idea. I lettori vi sono abituati, voi sapete che funziona e che vende, e avrete anche parecchi esempi da studiare.
Punti di vista diversi hanno diversi vantaggi e svantaggi. Scegliere il punto di vista che si presta al tipo di romanzo che state scrivendo vi permette di fare cose che diversamente non potreste fare.
Le storie personali spesso funzionano bene con un punto di vista stretto, così che i lettori possano comprendere le diverse sfumature di quella battaglia personale. I racconti epici che raccontano una storia dalla visuale ampia spesso usano punti di vista multipli per mostrare tutte le parti in causa. Se il romanzo riguarda una persona e il suo percorso, punti di vista singoli e vicini (terza o prima persona) possono essere una grande scelta, perché vi permettono di entrare nella testa di quel personaggio e focalizzarvi sul problema. Un romanzo su una situazione, che sia un’impresa da compiere, una guerra o un attacco terroristico, potrebbe essere raccontato meglio da personaggi che vedono tutti i suoi lati.
Anche se il racconto è personale, potreste scegliere di occuparvi del quadro generale per comunicare un tema o un ideale, oppure una situazione di grande importanza collettiva potrebbe essere vista dagli occhi di un certo singolo personaggio. Chiedetevi su quali aspetti della storia vi volete concentrare. Grandi storie non devono essere per forza raccontate da un grande cast, e allo stesso modo delle storie personali possono coinvolgere più di una persona.
Punti di vista multipli possono funzionare bene quando ogni personaggio POV aggiunge qualcosa di unico alla storia – una prospettiva nuova, degli obiettivi, una sottotrama che si connette a un tema più grande che riguarda tutto il romanzo. Comunque, se l’unica ragione per cui un personaggio POV è lì è che non potete mostrare quella parte della storia in nessun altro modo, allora potreste avere bisogno di rivedere la decisione di usarlo. Se non c’è nessun obiettivo a far muovere quel personaggio, allora sarà piatto e le sue parti sembreranno inutili – o il lettore percepirà che il personaggio è lì solo per fare esposizione o spiegare qualcosa del passato.
Come decidere quale punto di vista funzionerà meglio per il vostro romanzo:
- Qual è il punto di vista che vi piace di più scrivere?
- Che distanza volete tra il lettore e i personaggi?
- Cosa viene fatto di solito in romanzi di quel genere?
- E’ una storia personale o un racconto epico?
- Che storia volete raccontare? Un racconto epico, una battaglia personale o qualcosa tra i due estremi?
- Chi ha la libertà di agire?
- Punto di vista multiplo o singolo?
Se non sapete che stile volete usare, provate a scrivere una scena di prova nel POV che stai studiando, per fartene un’idea.
Esercizio: scrivi quale punto di vista ti intriga di più e perché.
A volte un romanzo richiede di essere scritto in uno stile nel quale di solito non scrivete, quindi non preoccupatevi se il vostro stile preferito non è adatto a una certa idea. Potete decidere di provare qualcosa di nuovo o di trovare un modo di adattare l’idea al punto di vista che volete utilizzare.
Questo step è approfondito nel libro di Janice Hardy Plotting your Novel – Ideas and structure.
L’articolo fa parte della serie “Dall’idea al romanzo in 31 giorni” creata originariamente da Janice Hardy sul suo sito Fiction University.
Questa traduzione è stata autorizzata dall’autrice.