Chi mi conosce sa bene quanto io sia maniaca della struttura narrativa. Quando tenevo il laboratorio di scrittura, era il primo argomento ad essere affrontato, per il semplice fatto che la struttura è ciò che differenzia una storia da un altro testo. Poi si può dare il caso di altri media espressivi che abbiano una struttura narrativa; si può narrare una storia con immagini, suoni, gesti; ma è sempre un certo tipo di struttura che trasforma una serie di “segnali” in una narrazione. La struttura narrativa è scritta nel nostro DNA e la percepiamo inconsciamente: avete presente quando da bambini chiedevate “e adesso?” O più da grandi, quando sentite che in quel certo momento deve succedere qualcosa? Però è necessario portare queste sensazioni a livello di consapevolezza, se vogliamo diventare dei buoni narratori.
A che cosa serve imparare la struttura? Molto semplice: a costruire storie che funzionino. Ma anche ad aumentare la propria consapevolezza di lettori: a comprendere e saper spiegare ad altri, per esempio, perché quel certo romanzo o quel certo film ci hanno delusi, mentre quegli altri ci hanno soddisfatto e ci hanno lasciato qualcosa di importante.
Oggi raccolgo molto volentieri la richiesta di un’amica scrittrice:
Quali sono, secondo te, i manuali migliori per aiutare uno scrittore a strutturare una storia? Intendo proprio le tecniche di scrittura (dalla forma dei tre atti ai punti di svolta, dove, come e quando metterli, ecc).
Io ho studiato le fiabe, e sono una “fan” dello Strutturalismo russo di Propp, e Campbell, ma mi mancano manuali “moderni”, di cui scopro l’esistenza solo ora.
Potresti aiutarmi? Scrivere un articolo su quella che tu consideri una Top 5?
La stessa domanda mi è stata posta di recente su Facebook e per email.
Ci ho pensato un po’ e, siccome viene chiesto esplicitamente qualcosa di tecnico e di moderno, mi sono sforzata di individuare cinque testi poco filosofici e molto pratici. Sono tutti americani o inglesi, a causa della penuria di testi italiani con questi requisiti. È una lista che strizza l’occhio alle tecniche della sceneggiatura, e non a caso: scrivere una sceneggiatura obbliga a focalizzarsi sulle scene, sul ritmo e a lasciar perdere i fronzoli che appesantiscono l’esperienza dello spettatore. Son cose utili anche a uno scrittore, vero?
E ora bando alle ciance: ecco
Cinque libri da leggere prima di scrivere un romanzo
1) Robert McKee, Story.
L’autore non ha, o non dovrebbe, avere bisogno di presentazioni e Story è considerato una Bibbia della sceneggiatura e delle tecniche di narrazione. Un testo esaustivo ma complesso, al quale molti altri manuali fanno riferimento. Da studiare, più che da leggere. La bella notizia? È disponibile anche in italiano. Bonus: se leggete l’inglese e desiderate un approccio più semplice, potrebbe piacervi molto The Story Grid di Shawn Coyne. Nella prefazione Coyne, un editor con esperienza trentennale, riconosce subito il suo debito con Robert McKee. Assieme a Tim Grahl nelle vesti di un autore esordiente, Coyne pubblica anche un bel podcast sui temi trattati nel libro, quindi principalmente sulla struttura delle storie. Consigliatissimo senza se e senza ma, il podcast è di per sé uno strumento di studio, che propone analisi approfondite della struttura di libri e film di successo, e una definizione di genere semplice illuminante allo stesso tempo. I lavori di Coyne sono in inglese.
2) James Scott Bell, Plot & Structure.
Se c’è uno che può insegnare come si scrive una storia di successo, questo è J. S. Bell: fatevi un giretto su Google e scoprirete perché. Consiglio tutti i sui libri sulla scrittura, senza esclusioni, pubblicati principalmente dal Writer’s Digest ma anche in modo indipendente; alcune trattazioni si ripetono nei vari volumi, ma sono talmente utili e ben scritte che si perdona la ripetizione senza fatica. Plot & Structure è imperdibile per chi vuole approfondire l’argomento. Un paio d’anni fa Bell ha pubblicato questo libretto che propone un ‘interessante riflessione sul “mirror moment” e su come utilizzarlo per strutturare una storia. Bonus: sul momento centrale di una storia ho scritto questo articolo, a casa di Daniele Imperi di Penna Blu. Fatemi poi sapere se lo ritenete utile.
3) Blake Snyder, Save the Cat!
Questo non sarà particolarmente profondo, ma se volete farvi un’idea di come si struttura una storia di successo, se volete darvi rapidamente un’infarinatura sulle tecniche di scrittura per il cinema, e ragionare sul concetto di scena obbligatoria – che riprenderò prima o poi, perché è molto importante – questo è il libro giusto. In più, due grossi vantaggi: esiste l’edizioni italiana – e in formato Kindle costa meno di quella inglese! – ed è un libro divertente, simpatico, frizzante. Che volete di più? Ricordate di fare un giro sul sito del libro, dove potrete scaricare interessanti risorse gratuite.
4) Christopher Vogler, Il Viaggio dell’Eroe
Che cosa hanno in comune Harry Potter, Star Wars e Il Signore degli Anelli? Semplice: sono praticamente la stessa storia. Se leggerete Il Viaggio dell’Eroe capirete il perché. Christopher Vogler è uno sceneggiatore americano (lo sapevate che ne “Il Re Leone” di Disney c’è il suo zampino?) e professore presso la UCLA. Il suo manuale più famoso è nato dagli appunti che prendeva mentre studiava L’eroe dai mille volti di Joseph Campbell;cominciarono a girare gratuitamente fra colleghi e studenti, fino a quando non vennero pubblicati nella forma attuale. Bonus: sempre meglio andare alle fonti, quindi se avete tempo inserite nella vostra lista di lettura qualcosa di Campbell. Che però è un pochino più impegnativo da leggere.
5) Un manuale a scelta tra questi due:
Il mercato dei libri di scrittura pullula di manualini che la fanno facile, che io chiamo “ricettari”. Perché la fanno veramente tanto, tanto facile. Ma tra tanta spazzatura esistono testi che, pur semplici nella struttura e rilassanti da leggere, costituiscono un’ottima guida per chi deve progettare il proprio primo romanzo. Purtroppo sono in inglese, ma il linguaggio è semplice e, se appena appena ve la cavate, lo sforzo vi ricompenserà.
Janice gestisce il sito Fiction University, una miniera di articoli ricchi, interessanti e ben scritti sulla scrittura e la vita dello scrittore. Lei è un’autrice completa, che gestisce la propria produzione sia con un editore tradizionale che in self publishing; quando dice qualcosa in merito, sa di cosa sta parlando e si capisce. Il suo testo è accompagnato da un eserciziario (venduto separatamente) che vi condurrà passo passo alla costruzione di una trama completa. Poi avrei un’altra cosa da dirvi, ma preferisco farvi una sorpresa appena sarò pronta.
Un bestseller della manualistica anglosassone per scrittori, di lettura semplice, accompagnato anche questo da una sorta di libro di esercizi. Un testo dal quale cominciare, che riprende e “digerisce” per il lettore altri studi più complicati. Seguite passo passo i suggerimenti della signora Weiland e vi trovate in mano lo strumento per terminare il vostro romanzo. E non dimenticate di andare a setacciare a piene mani nel sito di Katie dedicato agli scrittori, nel quale trovate un database di analisi strutturali di storie, sia film che romanzi. E sì, c’è anche un mio contributo che ripubblicherò qui appena ne avrò il tempo.
Ancora due parole.
Non mi illudo di avere esaurito l’argomento con queste cinque segnalazioni, qualcuna di più con i bonus. Anzi, mi sento colpevole di gravissime omissioni. Ma da qualche parte si deve cominciare, e questo è un buon punto di partenza.
Non ho parlato del mio amato Metodo del Fiocco di Neve, in questa sede, ma solo perché intendevo segnalarvi dei testi riferiti in modo specifico alla struttura. Nel suo articolo più celebre, invece, Randy si riferisce a un metodo di progettazione.
Nadia dice
Letto il viaggio dell’eroe. Pesantuccio ma interessante. In effetti cinematografia e narrativa hanno molto in comune e dunque la guida si presta bene a entrambi i settori. Solo che io dopo un manuale sono andata in tilt e ho dovuto leggere un libro e per ripristinare i miei neuroni. Di colpo i libri mi sono sembrati oggetti da decodificare…
Serena dice
Accidenti, Nadia, sei partita subito col pezzo forte XD Te lo volevo dire quando ho letto che lo stavi affrontando… Poi ho pensato “tanto se ne accorge da sola” XD. Per rilassarti, leggiti “Save the Cat”.
Maria Teresa Steri dice
Save the cat ce l’ho già ma non mi sono mai decisa a leggerlo… se dici che è pure divertente, mi ci tuffo! Grazie per queste preziose indicazioni 🙂
Serena dice
Grazie a te per essere passata 🙂 Ho letto “Save the Cat” tre anni fa, e quindi due romanzi fa. Magari ora ne avrei un’opinione diversa? Può essere. Però all’epoca mi è sembrato interessante e divertente. Un allievo di Snyder ha sceneggiato “How to train your Dragon”, ovvero “Dragon Trainer” nella versione italiana. Lo so che è un cartone, ma la sceneggiatura è magistrale. Dai una possibilità a questo libricino, poi mi dirai.
Daniele Imperi dice
Ho messo in lista quello del gatto e Story. Mi interessa il concetto di scena obbligatoria, quindi sbrigativa, ché poi io dirò la mia 😀
Serena dice
Molto brevemente: il concetto è che ogni genere include delle scene obbligatorie. Se scrivi un romance, può mancare la scena della dichiarazione? E dai, su! 😀 Aspetto di sentire la tua, mi interessa molto.
“Story” invece è bello e profondo, ma un mattonazzo XD Io a un certo punto ho smesso di divorarlo e lo leggo un po’ alla volta.
Serena dice
Il “gatto” è divertente! L’ho letto un bel po’ di tempo fa, dovrei rileggerlo per vedere che effetto mi fa adesso, ma all’epoca mi sembrò utile. Poi fa tutto uno spiegone sulla storyboard fisica, e anche quello mi piacque; da lì ho cominciato a tenere in casa una nutrita scorta di post-it XD
Grazia Gironella dice
Buoni testi, anche se non conosco il “gatto”. Anch’io trovo utili i testi che parlano di sceneggiatura, perché ti obbligano a vedere quello che vede il lettore. Se ci sono difetti nella storia, attraverso quella lente diventano visibilissimi. 🙂