Alla fine parlavamo delle cose belle che uno fa, alle quali si dovrebbe pensare quando ci si sente una cacchetta fumante. Anche l’orologio rotto segna l’ora esatta due volte al giorno, giusto? E chiacchiera che ti chiacchiera, chilometro dopo chilometro – sì, ero in Tangenziale – alla fine mi è tornata in mente la faccenda dei puntini.
Again, you can’t connect the dots looking forward; you can only connect them looking backward. So you have to trust that the dots will somehow connect in your future. You have to trust in something — your gut, destiny, life, karma, whatever. This approach has never let me down, and it has made all the difference in my life.(E ancora: non potete unire i puntini guardando avanti. Potete unirli solo guardando indietro. Così, dovete avere fiducia che i puntini in qualche modo, in futuro, si uniranno. Dovete credere in qualcosa – le vostre budella, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai deluso, e nella mia vita ha sempre fatto tutta la differenza.)
Grazia Gironella dice
Jeff Goins è un grande ispiratore e ha perfettamente ragione. Tu, invece, scrivi così bene che mi abbono alle tue produzioni, presenti e future. 🙂
Serena B. White dice
E tu, invece, con questo commento, proprio perché viene da te, mi farai camminare a un metro da terra almeno per tutta la giornata. Così quando i miei uomini torneranno a casa, più tardi, mi dovranno mettere dei pesetti alle caviglie per tirarmi giù. O magari quello più giovane mi legherà ad un filo e mi userà come palloncino 😀
Sandra dice
ohhhh, che bel post! Pieno di significato e buon senso. Di solito però le cose piene di significato e buon senso sono una palla, invece no. E qui sta il bello. A super presto.
Serena B. White dice
A super presto :* e grazie. Il timore di scrivere ‘na palla, come sai bene, ce l’ho sempre XD
Marco Amato dice
Come non amare un post che sgorga dall’anima?
Vedi che c’è, la vita è questa, quella vera, è qui, ogni istante in mezzo a noi. Sembra assurdo ma non la vediamo. Corriamo e spendiamo i giorni, e nel frattempo la vita vera la lasciamo scivolare via come un pugno di sabbia sul palmo aperto di una mano. Quanti uomini ricercano la felicità pensando che la felicità sia grande? No, la felicità è ogni granello di quotidianità perduto. Ce ne rendiamo conto solo quando tiriamo i puntini, quando guardiamo vite e foto del passato vissuto e ci diciamo: mah in fondo non era poi così male.
Occorrerebbe impegnarsi solo un po’ di più ad aprire gli occhi, a vedere quel che abbiamo sotto il naso e che eppure non vediamo.
Ok 1. Non ho un blog, e non è grave. Il vino buono ha bisogno di maturare, vedrai. 😀
Ok2. La prossima volta, visto che i puntini di Jobs me li sono già giocati, ti toccherà sorbirti i pensieri di Leonardo. Eh… con me non si viaggia gratis sopra il treno sfrecciante della vita. 😉
Serena B. White dice
Ok, diciamo che per il blog ti ho già sgridato abbastanza 🙂 Non lo faccio più, promesso. Quanto al post, mi sono chiesta se non fosse troppo personale per pubblicarlo. Mi sono risposta che non lo è. Unire i puntini è una cosa che chi ama leggere e scrivere fa spontaneamente, mi sembrava bello ricordarlo. Il succo è quello 🙂 Spero si sia capito, al di là della storia dei miei vecchietti.
Samantha dice
….così ho passato l’aspirapolvere in un lago di lacrime…
Serena B. White dice
Perché sei un po’ pistolina 😛 Però ti voglio bene lo stesso.