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Serena Bianca De Matteis

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5 giorni al "Via!": 3 software da provare per il NaNoWriMo (ma non solo)

27 Ottobre 2015 di Serena 15 commenti

Ieri il tempo tiranno mi ha costretta a fermarmi a Scrivener, che resta comunque, a mio parere, la Scelta Numero Uno per chi partecipa al National Novel Writing Month. Ma stavo per proporvi quella che, secondo me, è la migliore alternativa gratuita, e cioè yWriter.

yWriter è tra le risorse consigliate nel forum del NaNoWriMo.

yWriter 5

Credo me ne abbiate già sentito parlare qua in giro, ma ve lo segnalo volentieri di nuovo: si tratta di un software che migliora col tempo, regolarmente aggiornato, al quale lo sviluppatore dedica periodicamente la sua attenzione. L’ultimo aggiornamento è di giugno 2015; io l’ho scaricato anche se uso Scrivener, perché in realtà mi piaceva molto.

I pregi di yWriter:

  1. È gratuito. Però se volete potete fare una donazione, per l’importo che più vi aggrada, e ricevete un codice di registrazione assieme alla gratitudine del programmatore.
  2. Ha l’interfaccia in italiano e un progetto – campione per imparare a utilizzarlo.
  3. Ha una reportistica favolosa e un ottimo sistema di estrazioni delle sinossi, a vari livelli, utilissimo se dovete lavorare alla struttura della vostra storia.
  4. Si può scrivere in scene che poi vengono spostate e aggregate in capitoli con un semplice sistema a trascinamento.

I difetti di yWriter:

  1. È un po’ rigido. Niente a che vedere con la totale libertà che offre Scrivener, ma per alcuni questo è un vantaggio. Meno scelte, meno stress.
  2. Certi comandi sono più adatti a sviluppatori che a utenti con zero infarinatura informatica

Come usarlo durante il NaNoWriMo:

Oddio, se aveste cominciato prima avreste potuto divertirvi a creare le schede dei personaggi, dei luoghi e degli elementi. Se avete tempo, potete ancora farlo, almeno per i personaggi e luoghi principali. Se no, secondo me potete semplicemente creare una scena con un click del mouse e cominciare a scrivere. Avrete tempo dopo, a dicembre e gennaio, per giocare col software e stampare la prima versione del vostro romanzo.

Ovviamente, anche per yWriter vale quanto dicevo per Scrivener: il vostro lavoro si può facilmente esportare in vari formati di testo, se no non ve lo consiglierei.

Per chi legge l’inglese, trovate tutto su yWriter qui.

Come creare l’atmosfera giusta per scrivere

Tutti noi abbiamo sperimentato almeno una volta lo stato di “flusso”. Quando ci troviamo in quella zona psichica, le parole scorrono senza problemi e, venendo dritte dall’anima, spesso hanno qualcosa di magico. Peccato che non succeda sempre e che, se siamo seri con la scrittura, dobbiamo imparare a scrivere anche nelle giornate in cui l’ispirazione è zero.

Qualche aiutino però ce lo possiamo dare, giusto? Una soluzione potrebbe essere: lasciare l’ambiente dove scriviamo di solito, entrare in una caffetteria non troppo rumorosa, piazzarci le cuffiette in testa e… far partire Rainy Mood. Non vi dico altro: provare per credere (prima però finite di leggere questo articolo! 😛 )

Fuori piove e io scrivo

 

Sono in giro tutto il giorno, come faccio a scrivere la mia quota giornaliera?

Se non hai problemi di connettività la soluzione è facile: ti serve un software di scrittura online, accessibile da uno o più dispositivi mobili. Ce ne sono diversi, ma ho scelto di segnalare Hiveword perché altri che mi piacevano sembrano un po’ abbandonati a se stessi. Inoltre Hiveword non è solo un processore di testi, è un vero strumento organizzativo per tutte le componenti di una storia. Unico difetto, ma anche no: è tutto in inglese. Però le parole della scrittura sono più o meno sempre le stesse, e con un po’ di impegno si capisce tutto. E poter avere il proprio romanzo sotto controllo ovunque ci si trovi è tanta roba, durante il NaNoWriMo.

Hiveword

Ricordo ancora, per chi fosse interessato, che domani sera sarò online dalle 21.30 alle 22 per mostrare in Hangouts il funzionamento base di Scrivener. Chi volesse partecipare mi contatti al più presto da qui, perché i posti sono limitati (non da me, da Hangouts 😛 )

Come sta andando la vostra preparazione? Partecipate? Vi sentite pronti?

 

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Alessia Savi dice

    29 Ottobre 2015 alle 10:48

    yWriter l’ho utilizzato. Ci feci pure una guida per il mio precedente-defunto blog.
    Gli altri non li conosco. Io per le app utilizzo Evernote e WriteOmeter per capire quanto sto scrivendo e pianificare le sessioni giornaliere di scrittura.
    Ovvio che partecipo, che domande!

    Rispondi
    • Serena dice

      4 Novembre 2015 alle 15:06

      Intanto scusa se ti rispondo solo ora… Sto un FILINO in affanno, ultimamente. Quel WriteOmeter mi intriga, voglio provarlo anch’io 🙂

      Rispondi
  2. monia74 dice

    28 Ottobre 2015 alle 9:31

    Il rain mood 😀 temo che stimoli la diuresi!!
    Mi sto facendo una cultura con i tuoi articoli, grazie! 😉

    Rispondi
    • Serena dice

      28 Ottobre 2015 alle 13:43

      XDDDD Hai ragione, non ci avevo pensato 😛 E ben lieta di essere utile, altrimenti a cosa servo?

      Rispondi
  3. Michele Scarparo dice

    27 Ottobre 2015 alle 21:03

    A questa carrellata vorrei aggiungere Storyist: esiste in versione IOS e Mac e io con l’iPad mi ci trovo ottimamente. Il difetto principale è la mancanza di una versione Win.
    Importa da Scrivener (credo…) e ha una interfaccia piuttosto simile; esporta in vari formati ma non ha certo la possibilità di essere modellizzato come fa Scrivener.
    Io ne sono un utente felice, dato che a me serve solo un posto per scrivere perché poi il testo lo rifinisco con altri strumenti.

    Rispondi
    • Serena dice

      27 Ottobre 2015 alle 21:37

      Storyist mi manca, ma l’ho sentito citare spesso in modo molto positivo 🙂

      Rispondi
    • Ilaria dice

      27 Ottobre 2015 alle 22:24

      Per curiosità, con quali altri strumenti rifinisci il testo?

      Rispondi
      • Michele Scarparo dice

        28 Ottobre 2015 alle 6:13

        Dipende dal risultato: LaTeX in prima istanza, con il quale produco PDF, RTF e un HTML prelavorato da rifinire con l’accoppiata Sigil/Calibre per fare gli e-book

        Rispondi
        • Serena dice

          28 Ottobre 2015 alle 7:56

          Scusa Michele… ma tutto questo lo fai da Scrivener con un paio di click! 😛

          Rispondi
          • Michele Scarparo dice

            28 Ottobre 2015 alle 8:53

            No, dico, ma lo hai mai visto un PDF fatto con il LaTeX? E davvero pensi che Scrivener produca un ebook in un click? Hai idea del lavoro di fino che c’è da fare di css, link interni, varie ed eventuali? 🙂
            LaTeX è un prodotto tipografico: è come paragonare una pagina di un libro con una stampa word. Sono proprio due mondi distinti…

            Rispondi
            • Serena dice

              28 Ottobre 2015 alle 10:17

              Sì, Scrivener crea un ebook con un click (o quasi). Ma tu lo hai usato? Lo conosci? Io ti posso dire questo: non ho scavato in tutti i formati disponibili, non ne ho ancora avuto bisogno, però la settimana scorsa ho prodotto un ebook in .mobi e epub per mandare il mio manoscritto a editor e lettrice beta. Ci ho tranquillamente caricato la copertina, l’indice con tutti i link interni lo ha generato il sistema e, una volta caricato su Kindle, era indistinguibile da un ebook professionale. Per il .mobi devi prima scaricare un eseguibile da Amazon e, se non vuoi smanettare sul tuo Kindle, un previewer, ma lo fai solo la prima volta.
              Ho anche formattato in 30 secondi per la stampa su cartaceo: basta scegliere l’opzione “Standard Manuscript Format”. Ti trovi la bozza su cartaceo con la pagina di intestazione, i metadati e tutto quanto, in Times New Roman 12 e perfettamente impaginato. Quindi non so: se tu Scrivener lo conosci bene bene e preferisci usare tutta quell’altra roba lì, non dico niente. Ma se non lo hai provato… Boh, dovresti dargli una possibilità XD

              Rispondi
              • Michele Scarparo dice

                28 Ottobre 2015 alle 14:02

                Sì, ci ho provato un paio di volte e ogni volta ho desistito. Magari mi servirebbe un corso 🙂
                La cosa che mi aveva dato più fastidio, però, era il dizionario italiano o, meglio, la sua inconsistenza; d’altronde si sa: non si divorzia per divergenze sui massimi sistemi, ma per il tubetto del dentifricio senza tappo 😉

                Rispondi
                • Serena dice

                  4 Novembre 2015 alle 15:08

                  Il corso prima o poi me lo invento io 😛 C’è un ragazzo che pubblica sul suo blog i tutorial per Mac, si chiama Carlo Armanni. Per Windows siamo un po’ carenti. Comunque ti giuro che non capisco come si possa sopravvivere senza Scrivener 😛

                  Rispondi
  4. Gas dice

    27 Ottobre 2015 alle 20:30

    Storia. Ero convinto che si chiamasse Rainy Days, l’ho cercato per settimane dopo che una ex mi ci fece una capa tanta (si viveva con questa pioggia continua in sottofondo). Grazie mille per avermelo “trovato”!

    Vado anche a vedere Hiveword che mi era ignoto! Oggi ho imparato qualcosa.

    Rispondi
    • Serena dice

      27 Ottobre 2015 alle 21:36

      Rainy Days mi dice qualcosa, però. Magari esisteva!

      Rispondi

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