Tra le attività che contribuiscono a (farmi venire l’esaurimento) tenermi allegramente impegnata diciotto ore al giorno, c’è quella che svolgo come volontaria dell’Associazione Amici della Biblioteca “Carlo Emilio Gadda” di Melegnano. Tengo un laboratorio di scrittura creativa – anche se mi piace di più tecniche della narrazione – che si rivolge a scrittori e lettori appassionati, e ha come focus l’amore per le belle storie. L’anno scorso è andato piuttosto bene, tant’è vero la Biblioteca ha deciso di riproporlo.
Il 17 settembre alle 20.30, presso la Biblioteca di Melegnano, ci sarà la serata di presentazione in cui illustrerò in modo approfondito i temi e il funzionamento del Laboratorio.Verrà riproposta la formula dell’anno scorso, con qualche ora di attività in più e una sorpresa speciale per chi ha un progetto di narrativa già avviato.
A chi può interessare “C’era una volta una storia”?
A scrittori e lettori appassionati (tipo me, insomma).
Che cosa li accomuna? Semplice: l’amore per le belle storie. Che poi, lo sappiamo bene, non è un riempitivo per ore vuote, ma afferisce ad un bisogno profondo degli esseri umani. La narrazione è nata con l’uomo: i nostri bis-bis-bis-bisnonni nella loro caverna, stravolti dopo aver trascorso la giornata a inseguire mammut, non si accontentavano di andare a dormire con la pancia (non sempre) piena, ma sedevano attorno al fuoco per ascoltare e raccontare storie. Era il loro modo – l’unico che conoscevano – per dare un senso al buio spaventoso che li terrorizzava, oltre alle pareti anguste del loro rifugio.
La scorsa settimana Grazia ha pubblicato sul suo blog questa frase di Diane Setterfield:
Non ce l’ho con gli amanti della realtà, quanto con la realtà stessa. Quale aiuto, quale consolazione viene dalla realtà, paragonata a una storia? Cosa te ne fai della realtà a mezzanotte, nel buio, quando nel camino il vento ruggisce come un orso? Quello che ti serve è il caldo conforto di una storia.
Quando facciamo narrazione, quindi, siamo in contatto con una parte molto primordiale del nostro essere umani. Ma tornando a C’era una volta una storia 2015: qui trovate un breve articolo di presentazione e qui potete scaricare il volantino in formato pdf. Sul “retro” ci sono anche le date degli incontri, che si tengono al giovedì sera, ogni quindici giorni. Diffondete la notizia ma, soprattutto, se abitate a Milano e dintorni fate un salto, che salvo imprevisti magari dopo si beve qualcosa insieme.
Per ulteriori informazioni, varie ed eventuali potete:
lasciare un commento qui sotto, scrivere a ceraunavoltaunastoria@gmail.com, scrivere a me, visitare il blog del laboratorio o…
Tina Secondo dice
Io c’ero il 17 ed è stato un incontro davvero interessante coinvolgente allettante che spero di poter continuare ad ascoltarti
Serena dice
Grazie mille, Tina 😀 Spero anch’io di vederti al Laboratorio!
sandra dice
Ho conosciuto gente fantastica ai diversi corsi, amici veri che frequento ancora dal 1999.
Serena dice
Io ho conosciuto Erica nel 2010, a un seminario che teneva a Pavia, al Santa Caterina, sulla scrittura. Una bellissima esperienza, vennero a parlare tra gli altri Mino Milani, Massimo Bocchiola e un autore di Einaudi, Giorgio qualcosa, di cui adesso non ricordo il cognome, sigh 🙁 Lì incontrai per la prima volta degli autori che leggevo sull’archivio online, e anch’io ancora li frequento 🙂
Autori lombardi, unitevi! 😀
Serena dice
Giorgio Scianna! Giorgio Scianna, che è di Pavia, per l’appunto.
Grazia Gironella dice
Se fossi vicina verrei di sicuro, almeno per conoscerti. Buona impresa! 🙂
Serena dice
Mannaggia, mi piacerebbe proprio!
A te il laboratorio non serve di sicuro, ma credo che ti piacerebbe la compagnia. L’anno scorso si era formato un gruppo molto carino e positivo, sai? La scrittura è un aggregante potente 😀
Se passi da Milano e/o dintorni, fammelo sapere che in qualche modo ci vediamo!
Grazie e bacione <3
Marco amato dice
Possono partecipare pure i fuori sede?
Ma molto fuori la sede… 😀
Serena dice
Certo che sì! 😀 …un giorno, quando metterò in pratica il suggerimento di una ragazza (ciao, Annamaria di Bologna 😀 ) che mi ha scritto ieri. Diceva che si sarebbe iscritta volentieri, e proponeva un laboratorio via Skype. Ci sto pensando seriamente, molto seriamente!