Cosa possiamo fare concretamente? Qualcuno ci dica come io, noi, persone che tengono all’ambiente e alla natura, persone “normali “, senza poteri politici o grandi possibilità economiche, possono agire SUBITO per tamponare una situazione disastrosa! Ho due figli di 18 e 21 anni, cosa sarà di loro? E io che di anni ne ho 53, vedrò arrivare la vecchiaia in una Terra che ancora esiste?
Siamo enormemente preoccupati, continuo a confrontarmi con i miei ragazzi, e ci sentiamo impotenti! Quello che stiamo già facendo ogni giorno per l’ambiente non ci sembra sufficiente!
Partiamo dal piccolo, dall’inizio: noi non possiamo partire per spegnere gli incendi in prima persona, siamo un nulla di fronte ai grandi che davvero potrebbero “fare”, e invece contribuiscono alla distruzione.
E allora?
Per favore, diteci cosa fare.
Questa è la domanda di molte persone di buona volontà: Noi che non possiamo saltare su un CanadAir e partire per l’Amazzonia, cosa possiamo fare?
Questa è la domanda, un commento sulla pagina Facebook del WWF, che mi ha fatto tornare la voglia di battere sulla tastiera.
Il tempo per scrivere cosa succede “dopo” ad Anna e Heath non riesco a trovarlo, ma ciò che voglio dirvi non riesce ad aspettare; e quindi, cari amici, eccomi qui di nuovo, combinazione proprio nell’anniversario del terremoto in Centro Italia, quando già assieme a voi ci siamo mobilitati per fare la nostra parte. Si vede che le vacanze mi fanno bene!
Che cosa è il potere e chi ce l’ha
Condivido una delle lezioni che, novella key account, ricevetti TANTI anni fa dal mio primo manager, una vecchia volpe di direttore commerciale presso una prestigiosa multinazionale: “Comanda chi ha i soldi in mano”.
Semplice, vero? All’epoca si trattava di risolvere una trattativa delicata con diversi attori e passaggi complessi; oggi proviamo ad applicare il principio in questo contesto, la lotta al cambiamento climatico.
Eh, ma io faccio l’impiegato alle Poste. Quali soldi, quale potere?
Caro amico impiegato alle Poste, lo sapevi che tu sei quello che hai i “soldi in mano”? Perché di fatto tu:
- Puoi decidere come spendi il tuo stipendio
- Puoi decidere a chi dare il tuo voto.
Ti dico di più:
Sei tu a decidere chi deve vivere o morire.
Il potere di comprare
Hai notato anche tu, vero, che siamo letteralmente assediati da annunci pubblicitari ogni volta che utilizziamo un qualsiasi dispositivo connesso alla Rete? Che ci telefonano in continuazione? Che ci massacrano di proposte dopo averci accuratamente profilato?
Perché noi possiamo decidere come spendere il nostro denaro. Loro lo vogliono, il nostro denaro. Siamo piccoli e impotenti, ma siamo tanti, tantissimi: e se noi decidiamo di concedere la nostra attenzione a una certa azienda, quella prospera e vive. Se ci sottraiamo, rifiutiamo la proposta, neghiamo la nostra attenzione, quell’azienda morirà.
Immagina quindi di concentrare la tua attenzione solo sulle aziende rispettose dell’ambiente, e di spendere il tuo denaro non a caso, ma in modo consapevole, in prodotti a ridotto impatto ambientale. Mica per tutto, se non te lo puoi permettere: puoi cominciare con uno o due prodotti. Se prima non facevi nulla o quasi, hai già fatto moltissimo.
(A proposito: notato l’aumento delle pubblicità di acque minerali? Ci hanno aggiunto magnesio e altro, robe che “fanno bene”, le vendono in bottiglie fatte con “plastica riciclata”… Che non avranno per caso notato una certa flessione nelle vendite?)
Eh, ma io sono uno solo. Bisogna essere tanti.
Certo, il punto è questo. Non devi solo acquistare in modo consapevole: devi anche parlarne. Con calma e pacatezza. Con i vicini di casa, i colleghi. Ti prenderanno in giro, come fanno con Greta Thunberg, magari: ti diranno che porti rogna, che te la meni troppo, che la crisi climatica è normale e ricorrente, tutto questo casino sul clima è un GOMBLOTTO (e la Terra è piatta e Gesù Cristo è morto di freddo).
Tu, pacatamente ed educatamente, continua a parlarne. Non mollare. Come minimo stai dando un esempio ai tuoi figli; e stai tranquillo che anche tra quelli che negano l’evidenza qualcuno comincerà a porsi qualche domanda.
Vuoi avere un impatto diretto, ORA, sugli incendi in Amazzonia? Entra in un negozio di commercio equo e solidale, fai qualche domanda. (questi prodotti ora si trovano anche al supermercato). Comincia ADESSO a sostituire qualcuno dei prodotti che compri con prodotti rispettosi dell’ambiente.
Potresti anche scrivere ad un’azienda di cui sei cliente e chiedere di apporre, sui propri prodotti, il prezzo in CO2 di quel prodotto. Potremmo farlo tutti insieme, che ne dite?
Il potere di votare
In tempi di disperazione e sfiducia, in tempi in cui siamo un po’ tutti disgustati dal teatrino politico cui assistiamo quotidianamente, è facile pensare che i singoli non contino niente. Non è vero! Non può esserti sfuggito quanto i nostri politici siano a caccia della nostra attenzione. Attenzione, ancora una volta. Lo sforzo che viene fatto per manipolarci, intortarci su social e conquistare la nostra simpatia sconfina in molti casi nel patetico. Perché lo fanno? Perché il nostro voto gli interessa ancora; e i Trump e i Bolsonaro e quelli come loro sono al potere perché hanno avuto il voto IGNORANTE – nel senso letterale: il voto di chi ignora – di molte persone.
Fai quindi bene attenzione a chi dai il tuo voto, perché anche quello è denaro, e quindi anche quello è potere.
Eh, ma io sono uno solo. Bisogna essere tanti.
Di nuovo vale lo stesso concetto: dai l’esempio, cominciando dai tuoi figli. Quando vanno a manifestare durante i Fridays For Future, sostienili. Vai con loro, se puoi.
Prendi posizione e fallo sapere ad amici, parenti, colleghi, a tutti coloro che incontri quotidianamente. In modo pacato, educato, adatto a te, ma prendi posizione. Non ti sto chiedendo di impegnarti in politica in prima persona, non è per tutti. Ti chiedo solo, se per te l’ambiente è una priorità, di informarti bene ad ogni occasione di voto e dare il tuo preziosissimo supporto a chi ha nel proprio programma di dare priorità assoluta ad azioni contro il cambiamento climatico. Alla riduzione delle emissioni di CO2. All’economia circolare. Alla sostenibilità.
C’è qualcosa di ancora più importante da fare?
Davanti a qualsiasi problema, personale o sociale o universale, il primo passo verso la soluzione è ammettere che il problema esista. Non ci crederete, ma esistono ancora persone che considerano “normale” quello che sta succedendo: incendi, trombe d’aria, estati in cui fa così caldo che l’asfalto si scioglie e non si riesce a muoversi. Li posso anche capire: accettare la realtà di quello che sta accadendo comporta l’accettazione di un orrore. Eppure se vogliamo fare la differenza ci viene richiesto proprio questo: di essere consapevoli. Di prendere coscienza, se vogliamo compiere azioni efficaci. Più di tutto ci viene chiesto di non perdere la speranza. Perché allora sì che saremmo veramente fregati.
Cara amica che già ti impegni, quanto scrivo non è tanto per te quanto per chi ancora non fa niente. Perché non ci ha pensato, perché ancora non ha cominciato. A te dico solamente: non perdere la speranza. Diffondi la speranza. Assieme a tutto quanto già fai nella tua comunità.
Su modi concreti e più precisi di agire vorrei tornare, se il tempo me lo consentirà, con dei prossimi articoli. Ma oggi ci tenevo a ricordarvi che tutti, tutti hanno il potere.
JBo dice
Non sono completamente d’accordo. Il denaro è una forma di energia, ha potere chi ha energia. Il denaro è un dispositivo inventato dall’uomo per immagazzinare l’energia. Non solo l’energia del denaro, ma anche e soprattutto l’energia del proprio lavoro (manuale, creativo o intellettuale che sia), del proprio entusiasmo, delle proprie idee, della speranza, dell’empatia.
Chi ha energia non sarà mai povero.
Serena dice
Ciao Jess <3 Benvenuta! In senso generale sono d'accordo con te... Nelle trattative commerciali, ha ragione il mio vecchio capo 🙂 credimi!
Alessia G. dice
Come non essere d’accordo con te, ha ragione il tuo capo effettivamente 🙂
Barbara dice
E’ quando viaggi che ti rendi conto quanto le tue abitudini sono differenti dagli altri.
Sono stata in Croazia, a Rovigno, e ho visto gli anziani con un mega sacco dei rifiuti fare il giro dei cestini pubblici per raccogliere le bottiglie di plastica (in Italia invece ho continuato a vedere bottiglie volare fuori dai finestrini delle auto in corsa…) La proprietaria ci ha spiegato che gli danno dei soldi per ogni bottiglia di plastica conferita al riciclo e ha fatto i salti di gioia quando le ho lasciato le mie della settimana.
Ed ecco: io a casa bevo l’acque del sindaco, cioè l’acqua del rubinetto. Zero plastica, solo la solita caraffa di vetro. Se voglio la “gassata”, ci aggiungo una bustina di idrolitina come faceva la mia nonna. Bibite zuccherate sono assolutamente out, è da là che arriva la panza cari miei.
E sono dodici anni che bevo l’acqua del rubinetto, dopo aver fatto verificare l’impianto e i parametri dell’acquedotto (che comunque è più controllato dei pallet di acque in plastica che sostano fuori dai supermercati sotto il sole di agosto…)
Volendo ci sono anche i depuratori casalinghi, si installano con una modica cifra e occupano lo stesso spazio del Bimbi o del KitchenAid, sempre per dire eh. E ancora sempre in ferie mi viene in mente che io non acquisto più detersivi in plastica, ma prendo quelli sfusi. Da dodici anni uso gli stessi identici flaconi, che ricarico una volta ogni due mesi. Tutti i detersivi eh, dal sapone allo sgrassatore. In ferramenta, così qualche volta ci vanno i maschietti e prendono confidenza.
E poi ci sono altre scelte, tutti i giorni ce le mettono davanti. Il concorso a punti del supermercato dove ci sono solo premi in plastica di oggetti che erano anche più igienici se fossero stati in vetro, come bicchieri e coppette? No, grazie. Teneteveli. Voi e il vostro bpa free del cavolo.
Per non parlare delle confezioni di sola vendita: acquisti una chiavetta usb ed è dentro un pezzo di plastica, pure grossa, che poi butti e ti occupa metà cestino. Sarebbe il caso di introdurre una tassa sull’imballaggio: cara azienda, usi solo plastica? Paghi tu lo smaltimento, non il cliente finale. Impara ad usare la carta e il cartone, riciclati.
Sono scelte di tutti i giorni e messe tutte insieme, fanno eccome la differenza!
PS. si, anch’io ho notato lo schifo dell’acqua “addizionata” per venderla meglio. Peccato che faccia male. Dal punto di vista nutrizionale, se sei carente di sali minerali te lo deve dire il medico, non un’azienda. E bere quell’acqua come se fosse “solo” acqua può avere effetti negativi, perché anche l’eccesso di alcuni sali provoca danni al nostro organismo. Bevete l’acqua normale e mangiatevi un frutto, così aggiungete pure la fibra!
Serena dice
E brava Barbara <3 Noi in casa abbiamo eliminato parecchia plastica rinunciando all'acqua in bottiglia, siamo stati senza carne per tre anni e attualmente ne consumiamo pochissima, ma anche noi - io per prima - abbiamo margini di miglioramento. Questo mi dà speranza, siamo in tanti ad averli, questi margini di miglioramento <3
Grazie per essere passata!
Nadia dice
Sono molto triste per come sta involvendo il mondo, sono anche io preoccupata di quanta indifferenza regni, come se il problema fosse di qualcun altro. Condivido i tuoi pensieri, è necessario dimostrare di volere essere il mondo migliore dei sogni senza aspettare che lo faccia la prossima generazione.
Serena dice
Ciao cara. Chi ha figli, o chi semplicemente si interessa di qualcos’altro oltre che di se stess*, non può più permettersi di voltare la faccia. Non può permettersi, soprattutto, di perdere la speranza.
Samantha dice
Sono d’accordo con te Nadia…
Grazia Gironella dice
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo? Sì! Concordo, e diffonderò per quanto mi è possibile. Pensa che proprio in questi giorni mi dicevo che qualunque cambiamento può solo essere prodotto dal denaro, perché il denaro è l’unico linguaggio che la nostra civiltà comprende. Se ci si vuole fermare prima di arrivare all’inevitabile, solo sui guadagni (denaro, voti) di chi ha potere si può fare leva. (Felice di leggerti!)
P.S. Sono passata su WordPress! Se vuoi, vieni a trovarmi. 🙂
Serena dice
Ciao Grazia <3
Non tutto gira intorno al denaro, penso. Esistono persone che agiscono e si muovono per il bene di tutti senza mettersi un euro in tasca. Ho la fortuna di conoscere personalmente alcuni di questi meravigliosi esseri umani. Ma su certi terreni, e contro certi personaggi, non c'è altra soluzione che far del male al portafoglio, l'unico punto sensibile che hanno.
Grazie per essere passata... ricambierò al più presto la visita nella tua nuova casa!