Ormai abbiamo capito l’importanza di raccogliere e gestire la lista degli indirizzi email di coloro che visitano il nostro sito autore. Se qualcuno non fosse ancora convinto, posso rassicurarlo: anche questa settimana, i materiali di book marketing sui quali sono riuscita a mettere le mani non fanno che ripetere la stessa cosa. Chi comprende l’inglese può ascoltarsi, per esempio, il n. 57 di questo podcast oppure questo (c’è anche la trascrizione); parlano in modo abbastanza chiaro e il messaggio è lampante. E per parlare un attimo di vile denaro, c’è più di uno studio a confermare che il tasso di conversione della lista email è il più alto in assoluto. Che cosa significa? Significa che se un autore prova a vendere il suo libro utilizzando diversi canali online – social media, librerie online, il proprio sito, la propria lista – a parità di numero di contatti, la percentuale più alta di vendite concluse è quella della lista email. Dunque la lista email è il principale strumento di marketing di un autore emergente.
Nella discussione delle ultime due settimane, però, è emersa più volte una domanda: ora che ho i nominativi, che cosa me ne faccio? Qualcuno ha dichiarato che non ha tempo di gestire anche la lista email, ma spero vivamente che abbia rivisto la lista delle priorità; se fosse costretto ad occuparsi di una sola cosa, dovrebbe scegliere proprio la lista email e mandare al diavolo, per esempio, la pagina Facebook. Sì, avete letto bene: meglio la lista email di una pagina Facebook, e Daniele qui lo spiega molto bene. Un altro dei miei lettori, invece, ha detto che semplicemente non saprebbe cosa scrivere nella sua newsletter da autore. Ed è per questo che io oggi sono qui con qualche idea. Il tema m’interessa moltissimo, e aiutando chi mi legge ovviamente aiuto anche me stessa.
Di cosa parlare nella newsletter?
Prima di entrare nel vivo di cosa scrivere nella newsletter, dobbiamo andare alla radice della questione. I temi da trattare nella newsletter non sono che la conseguenza dell’impostazione del blog dell’autore; se, quindi, ragioniamo sull’impostazione del blog autore, abbiamo (quasi) risposto alla nostra domanda.
Un amante del web può aprirsi quanti blog vuole e farci quello che crede. Non costa neanche dei soldi, ci sono un sacco di piattaforme gratuite per ospitare blog molto carini. Ma un autore? E, in particolare, un autore di narrativa? Cosa dovrebbe farsene di un sito e, a maggior ragione, di un blog, che ne è la parte più interattiva? Su, non è il caso di essere timidi, diciamolo:
Promuoversi per vendere più libri.
Dovremo quindi avere un particolare focus: attirare i lettori, coinvolgerli, far loro conoscere noi stessi e soprattutto i nostri libri. Costruire una fanbase. Il nostro blog dovrà girare attorno a contenuti appetibili per i lettori delle nostre opere di narrativa.
Dovremo quindi occuparci di scrittura creativa? Tecniche della narrazione? Marketing editoriale? Risposta:
No.
A chi legge – o leggerà – le nostre storie di tutta quella roba non gliene frega niente.
Quindi se il tipo di pubblico che attiriamo con il nostro blog è composto da altri scrittori, ahem, c’è qualcosa che non va. Non che non sia bello e piacevole, eh. Non che qualche amico scrittore non possa trasformarsi anche in un lettore. Se poi tra i nostri obiettivi c’è quello di fraternizzare con anime affini (e lo dico senza la minima ombra d’ironia, anzi) abbiamo fatto centro. Se, invece, quando abbiamo cominciato volevamo far conoscere le nostre opere, è il caso di fare il punto della situazione e aggiustare il tiro. Perché resta sempre vero che per un autore emergente la piattaforma online è fondamentale: se ne abbiamo una e lavora nella direzione sbagliata, dovremmo fare qualcosa oppure rivedere i nostri obiettivi, cosa assolutamente accettabile e non necessariamente negativa. Anche quando si sbaglia qualcosa, come sempre l’importante è solo esserne consapevoli.
I contenuti della newsletter devono riflettere i contenuti del blog.
Se il blog è stato progettato per parlare ai lettori, sappiamo già cosa dire. Come romanzieri, scriviamo per un lettore ideale, che ne siamo coscienti oppure no. Allora, con quel lettore ideale in mente creiamo un blog per lui. Degli stessi temi, declinati nell’ottica di deliziare il nostro lettore, trarremo le sospirate
Idee per il contenuto della nostra newsletter
- I dieci libri più belli, secondo voi, nel genere in cui scrivete
- Un file audio in cui leggete il vostro prologo o un capitolo o anche un brano che avete già condiviso in forma testuale
- Curiosità sul vostro libro. Nel mio, c’è un monaco buddhista: si spalanca un mondo!
- Curiosità sul vostro genere. Scrivete fantasy? Perché non stendere una “Guida per principianti alla Terra di Mezzo”? Non deve essere necessariamente un tomo di dimensioni tolkeniane: dieci punti divertenti possono bastare.
- Fan Art dei vostri personaggi
- Le prove grafiche della vostra copertina. Perché non chiedere ai vostri fedelissimi quale preferiscono?
- Sconti. Gli iscritti alla vostra lista email hanno diritto ad essere trattati meglio degli altri e, di tanto in tanto, anche ad avere gratuitamente del material che altri pagano. Ricordate che il gratuito piace a tutti.
- Estratti dal romanzo. Ma qualcosa di più rispetto a quello che avete pubblicato nel blog (comunque, NON pubblicate il vostro romanzo nel blog, non porta più vendite).
- Retroscena della vostra storia. Perché l’avete scritta, proprio questa e non un’altra? Perché quest’ambientazione? Che ricerche avete fatto?
- Presentazione dei protagonisti del romanzo
- Interviste coi protagonisti del romanzo
- Scene tagliate
- Incipit alternativi
- Prologhi alternativi
- Ringraziamenti. Per il seguito, gli incoraggiamenti, il successo, il sostegno.
- Avanzamento dei lavori
- Curiosità su di voi come scrittori
- Segnalazioni di libri che vi sono piaciuti, presentazione di autori che amate e perché i vostri lettori potrebbero gradirli. In altre parole: date un servizio ai vostri cari lettori.
- Recensioni di libri e film (vedi sopra)
- Se il mio romanzo fosse un film…
- Auguri per ricorrenze e omaggi correlati. Né voi, né i lettori né il blog vivono fuori dal tempo. A Natale, è cosa buona e giusta farsi sentire e porgere un dono.
(Attenzione: non esagerate con voi stessi. Poche cose e davvero particolari. A chi vi legge interessa la vostra narrativa, non il vostro cane o la vostra festa di Natale o quando avete spannolinato vostro figlio. A meno che, ovviamente, abbiate scritto un manuale di puericultura, ma non è il nostro caso.)
Ogni quanto dobbiamo spedire la nostra newsletter?
Prima di tutto, ricordiamoci che nessuno mai si cancella da una lista email perché gli scriviamo troppo poco. Accade molto spesso il contrario, invece: che qualcuno si cancelli perché gli rompete troppo le scatole. Teniamo quindi presente che anche sul nostro blog autore possiamo avere due (tre?) tipi di lettori:
- Quelli a cui interessa tutto di voi
- Quelli a cui del blog non frega niente, ma vogliono leggere il vostro romanzo.
- Quelli a cui NON interessa il vostro romanzo, capitati lì per sbaglio. Non interessano neanche a voi. Questo è il sito di narrativa, ricordate? Meglio non averli nella vostra lista email, perché rischiereste addirittura di seccarli.
Nel mondo ideale, dovreste avere due tipi di moduli di sottoscrizione nel vostro sito, che chiariscano bene cosa riceverà il sottoscrittore. Se uno vuole essere aggiornato solo sulle uscite del blog, gli basterà il modulo di iscrizione ai Feed o la sottoscrizione di WordPress. Per il lettore che preferisce essere coccolato, vi serve un modulo gestito tramite un provider come Aweber o Mailchimp, che confluisca appunto nella vostra lista principale, e che vi consenta di creare mail personalizzate per trasferire i vostri contenuti.
Altre idee per la vostra newsletter vi verranno scrivendo, soprattutto se tenete presente che dall’altra parte del computer, a leggervi, ci sono persone. Non lead, non contatti, non clienti. Persone. In qualche caso, amici.
Per quanto riguarda me, come al solito avevo un altro milione di cose da dirvi ma ho dovuto limitarmi. Vorrei sentire voi, adesso:
Grazia Gironella dice
Sai, credo che la tua lista sia molto utile. Devo uscire dal mio dubbio di fondo: cosa glie ne frega al lettore di certi aspetti del mio libro, se non lo ha ancora letto? Dubbio fondato sui miei gusti personali, non so quanto diffusi. Se io vado sul sito di un autore, è perché ho letto qualcosa di suo (e non intendo un racconto) e mi sono incuriosita sulla sua personalità. Niente lettura = niente interesse a passare sul suo sito. Questo farebbe sì che il meccanismo si avviasse solo al secondo lavoro pubblicato. Ma forse non è così. Domande che richiedono risposte, come diceva Gandalf… 🙂
Serena dice
Molti markettari americani, infatti, consigliano di usare il primo libro per costruire un seguito per il secondo libro. Se ne hai voglia ascolta questo ragazzo. Bisogna registrarsi per poter scaricare il pdf e la conferenza, ma ne vale la pena. In più parla in modo molto chiaro ed è facile da seguire. Comunque, tra le altre dice che lo scopo del sito web di un autore di non-fiction è di vendere il suo libro, mentre per un autore di fiction è di vendere il secondo libro. Ha ragione. Stessa cosa la dice Tim Grahl, il signore che ha curato il lancio di Hugh Howey. Se non hai nient’altro da usare, usa il primo libro per costruire un seguito per il secondo.
Comunque tu scrivi anche di scrittura, quindi considera che hai già almeno in parte il pubblico “giusto”. Avresti solo dovuto raccogliere nomi e indirizzi email 😛 gnè. Bacio.
Grazia Gironella dice
La conferenza è il “7 Secrets of Amazing Author Websites”? Se sì, mi sono appena registrata. Grazie del consiglio! 🙂
Serena dice
Quella! A me è piaciuta molto. Poi fammi sapere
Serena dice
Ciao a tutti! Due parole veloci: perdonatemi per non avere ancora risposto ai commenti, è stata una settimana piuttosto… difficile, sono ancora fusa e non volevo rispondere con due parole buttate lì in fretta. Tra oggi e la fine del weekend risponderò a tutti. Volevo anche anticiparvi che nel leggervi mi è nato un post così, fra capo e collo, e quindi ci saranno ulteriori approfondimenti sul tema mercoledì prossimo.
Forza che è venerdì! XD
Alessia Savi dice
A me le idee piacciono tutte moltissimo, e diverse le metto già in pratica. Come sai sono una sostenitrice accanita dell’utilizzo “umano” (si dice così?) della newsletter. Sembra una cretinata, ma un appunto su qualcosa che abbiamo fatto, su una riflessione anche estemporanea ma che possa far identificare i lettori con noi, crea empatia. E gli fa ricordare che noi ci siamo. Mi è capitato che gli iscritti mi contattassero dicendomi che la mailing list li aveva terrorizzati (come quella di questa settimana) oppure che Parigi era così viva che avevano pensato di prendere il primo volo per andare là qualche giorno. Credo sia importante fare questo lavoro: emozionare con poche righe, come se si scrivesse a un amico lontano.
Quello che dice Daniele lo condivido in parte. Ma il problema secondo me non è legato alla newsletter ma anche al blog. Un blog che parla di sola scrittura attira scrittori. E gli Aspiranti Scrittori spesso si sentono arrivati e tendono a fare guerra per avere più lettori per sé. Vedo moltissimi scrittori sui gruppi Facebook fare un’autopromozione massiva che non aiuta nessuno: tanto meno loro a vendere. Si tratta di capire cosa fare della propria presenza online: se si desidera tenere corsi di scrittura, essere “guru” per altri scrittori, allora l’attività deve essere incentrata sulla tecnica. Ma se si vuole un pubblico di lettori non basta. Ci vuole molto di più. E conquistare lettori scrivendo romanzi e cercando di scalare la SERP è davvero molto difficile.
Daniele dice
Hai detto bene: scrivendo romanzi non scali le serp, quindi come trovi i lettori nel blog?
Alessia Savi dice
Come dicevo anche sul tuo blog i lettori arrivano anche con i racconti e i romanzi. È difficile ma non impossibile. Il lettore legge e cerca storie online sugli archivi di fanfictions e lo fa anche per gli originali con Google. È ritenere che i lettori siano stupidi se crediamo che non sappiano cercare online quello che interessaloro. È ovvio che sia molto più difficile di un semplice “how to” ma è anche vero che chi ti cerca lo fa perché davvero interessatoa quello che scrivi. I lettori li trovi pubblicando con costanza foraggio per lettori, bazzicando nelle community fatte dai lettori e instaurando dialogo non sul come fare ma sul perché lo fai così. C’è un’enorme differenza tra le due cose secondo me. Ma è solo il mio punto di vista questo e dubito sia il vincente (^^)
Serena dice
Invece è proprio questo che si deve fare. Poi ci sono anche altre cose importanti da fare, ma secondo me l’approccio è corretto (e non vedo l’ora di scrivere il prossimo articolo).
Serena dice
Io un’ideina ce l’ho 😛 . Ne parliamo mercoledì.
Serena dice
“Credo sia importante fare questo lavoro: emozionare con poche righe, come se si scrivesse a un amico lontano.”
Tu all’epoca non eri ancora iscritta, ma quando ho mandato gli auguri di Pasqua ai miei iscritti, con dentro alcune cosette per me speciali, uno di loro mi ha risposto con delle parole che mi hanno emozionato. Spero tanto che passi di qui e si riconosca. Quindi, con me sfondi una porta aperta 🙂
E anch’io nel post scrivo proprio quello: che la newsletter dipende dal blog. Confessa, è vero che anche tu, come Daniele, ti sei fiondata a leggere i 21 spunti senza leggere il resto? Allora ti becchi anche tu la linguaccia 😛 e il gnè gnè gnè. Certo che la questione va sistemata a monte. Se bloggo cose da scrittori, attirerò gli scrittori. E sulla SERP ho delle cose da dire, e le scrivo nel post di mercoledì, e anche se non c’entra una bega volevo ringraziarti ancora per la chiacchierata di …martedì, giusto? Bacio Bacio <3
Renato Mite dice
Riprendendo la tua risposta di ieri, mi stai convincendo. E ancor più con questo articolo. L’unica cosa che mi frena un po’ è voler creare qualcosa di interessante che non sia semplice promozione. L’idea c’è, spero di riuscire a svilupparla presto, semmai con il racconto di fantascienza che scriverò questa estate con Scrivener.
Serena dice
Se mi dici “promozione” parlando dei tuoi scritti inviati ai lettori, ti dico quello che ho detto a Daniele: il tuoi prodotto è la tua scrittura, regalarla è un assaggio, una chicca, una cosa in più, non promozione o vendita push e basta. E se a qualcuno non interessa ciò che scrivi, che ci fa nel tuo blog? Meglio che si cancelli, la tua lista acquisterà in qualità. Quello che voglio dire è: non so bene cosa hai in mente, ma non impazzire per inventare cose strane. Offri la tua narrativa, cose utili e carine “da lettori”, trattali bene e con rispetto. Poi certo, l’originalità è importante, ma anche la semplicità e la chiarezza pagano.
(e anche qua si apre un mondo, ma ora non ho tempo, devo scappare XD )
animadicarta dice
Trovo questi tuoi post utilissimi, ma mi mandano anche un po’ in crisi.
Hai giustamente fatto rilevare che ai lettori di libri non interessano argomenti tecnici o questioni che riguardano gli scrittori. Il mio blog ha preso subito una piega in questa direzione, quindi è frequentato principalmente da gente interessata a certi temi. Di conseguenza la mia “lista” è formata soprattutto da chi percepirebbe come poco interessanti le idee che suggerisci . E’ strano ma la realtà è che chi scrive è poco interessato ai lavori dei suoi colleghi. Come risolvo la questione?
Inoltre, ho il timore che usare in questa direzione gli indirizzi potrebbe dare fastidio. Io per esempio un po’ mi infastidisco quando ricevo mail così, lo dico con sincerità. Un conto è che mi sono iscritta a un blog e ricevo gli aggiornamenti, un conto è ricevere notizie in lungo e largo su un romanzo che magari non ho mai letto né ho intenzione di leggere. Quindi la domanda è: come accertarsi che queste persone sono davvero interessate a ricevere tutto ciò?
Serena dice
Eh 🙁 Non hai idea di quanto ti capisco. Ma la soluzione è semplice, anche se richiede di farsi un fondello così e non è per niente un lavoro facile. Hai fatto centro sulle problematiche, sono o sono state anche le mie e non avrei saputo come descriverle meglio. Comunque risponderò ampiamente nel post di mercoledì prossimo. Anche se, in realtà, la risposta è già in ciò che ho scritto a Daniele, almeno in parte. Un bacione.
Daniele dice
Grazie per la citazione.
Questa volta però non sono d’accordo con te in nessun punto 🙂
Le 21 idee che proponi per la newsletter dell’autore di narrativa vanno benissimo. Ma per JK Rowling, Ken Follett, Stephen King, Joe Lansdale, Clive Cussler, ecc.
Se le pubblica un autore che ancora deve pubblicare o è al suo primo romanzo, quelle idee non vanno bene, perché non interessano a nessuno, me per primo.
Come lettori, il mio blog attira scrittori e blogger. Comunque gente che legge molto e vuole migliorarsi nella scrittura e nella gestione del suo blog.
Proprio da due giorni sto modificando la newsletter del mio blog. Ora chi si iscrive finisce nella lista di Mailchimp e non più su Feedburner. Ho creato anche un template per l’invio del post del giorno e spero in autunno di far partire una newsletter con un articolo breve per soli iscritti.
Tutte queste idee che proponi per la newsletter sono tutte promozionali (l’unica che salvo è quella sugli sconti, a cui avevo pensato proprio ieri). Non possiamo inviare messaggi promozionali di continuo. Bob Bly, famoso copywriter, invia 3 o 4 articoli originali nella sua newsletter e poi uno promozionale, parlando del suo ultimo infoprodotto (ne avrà scritti centinaia e non capisco come faccia).
Quelle idee quindi vanno bene, ma solo se alternate a molti più articoli non promozionali, altrimenti non credo che suscitino interesse. Io, almeno, non intendo inviare newsletter di questo tipo. Chi si iscrive vuole qualcosa di interessante: cosa può fregargliene delle scene tagliate del mio romanzo? Quelle le ha pubblicate Stephen King in un’edizione speciale de Le notti di Salem, ma non può farlo un Daniele Imperi qualunque.
Serena dice
Appunto: infoprodotto! Secondo me tu ti sei fiondato subito a leggere le 21 idee senza leggere l’articolo, gné gné gné! 😛 Adesso proprio non posso ma stasera torno con calma. E in ogni caso tu stai facendo proprio quello che va fatto 🙂 A stasera!
Serena dice
“cosa può fregargliene delle scene tagliate del mio romanzo? ” Ma scusa, Daniele, è proprio questo il punto! Non prendo te come esempio perché Daniele Imperi e Penna Blu sono un brand complesso. Parliamo di un Pinco Pallino qualunque che apre un sito con blog, oppure un blog e basta, per promuovere ciò che scrive. Che cosa dovrebbe condividere con i suoi lettori, allora? Il suo “prodotto” è la sua narrativa: deve promuovere quella a persone che, si presume, si sono registrate sul sito o blog perché interessate a quella. Il sito deve essere chiaro su ciò che si propone, la call to action deve essere inequivocabile, il prodotto deve essere descritto chiaramente.
Un lead che non è interessato alla produzione dell’autore non interessa, né deve interessare, nemmeno all’autore. SE SIAMO SU UN SITO DI NARRATIVA. Se siamo su un sito che promette contenuti tecnici e gli utenti, invece, ricevono narrativa, hanno tutto il diritto di seccarsi e fare click su Unsubscribe.
Non sono d’accordo neanche sul “Daniele Imperi qualunque”. Non so che intenzioni tu abbia 😉 ma se vuoi promuovere narrativa questo non è l’approccio corretto. Nessun autore è “qualunque”, e dovrebbe lavorare per scoprire quali sono le sue caratteristiche peculiari per valorizzarle al massimo. Il famoso BRAND.
Sono stra-contenta del tuo passaggio da FeedBurner a Mailchimp. Non so se sia merito/colpa mia, ma se lo fosse anche solo per un centesimo ne sarei fiera. Mi permetto un suggerimento: dividi le liste email tra narrativa e contenuti tecnici. Creane due distinte e piazza i moduli di iscrizione nelle relativa pagine senza fare insalate miste. …sempre che tu voglia promuoverti come scrittore, oltre che come esperto. Sono due faccende molto diverse. Poi puoi ovviamente utilizzare il traffico che generi anche per la narrativa, ma sulla raccolta dei lead meglio non rischiare di fare casini, secondo me. Se lasci le liste unite, rimani sempre lo scrittore che propone i suoi testi ai colleghi. Se è questo che vuoi, no problem e continua così. Se vuoi proporti a LETTORI, occhio.
Mercoledì comunque riprendo il tema 🙂 E grazie, come sempre.
NB gli autori che hai citato ormai possono fregarsene di blog, siti e quant’altro, se credono. Io non me ne fregherei, nella vita non si sa mai, ma loro se volessero…
Daniele dice
“Daniele Imperi e Penna Blu sono un brand complesso”? O.O
Che vuoi dire?
Non posso dividere le liste email perché non ho la più pallida idea delle preferenze degli iscritti 🙂
Posso creare una pagina di iscrizione alla newsletter con più moduli, ma a questo punto dovrei crearne varie: contenuti tecnici (ma che intendi?), editoria, lettura, ecc. Diventa un casino.
Sono un Daniele Imperi qualunque perché è così, in libreria non c’è nulla ora a mio nome.
Sono passato a Mailchimp e lunedì, se non ho fatto casini, arriverà l’email con l’estratto del post. Una vera newsletter partirà in autunno, se riesco.
Serena dice
Ma sì, perché ti poni in diversi modi. Detta brutalmente (devo scappare!) i tuoi prodotti sono molto diversificati. Come suddivisione credo che ti potrebbe bastare fiction/non fiction, e sul “Daniele Imperi qualunque” resto della mia idea, ma torno con calma, oppure approfondisco mercoledì. Scappissimo! E non vedo l’ora di ricevere la mail, così prendo appunti 😛 Ciao!