Pochi giorni fa è terminata la selezione dei racconti, a tema gattoso, ricevuti per la nuova raccolta solidale per le vittime del terremoto 2016. Le ultime mail di “convocazione” sono partite il 23 di marzo, se non ricordo male.
Sento il bisogno di ringraziare tutti coloro che hanno inviato il loro materiale, indipendentemente dal fatto che siano stati selezionati o meno. Grazie di cuore, per aver donato qualcosa di voi stessi ed esservi messi in gioco.
La fase di valutazione per me è sempre dura a livello emotivo, soprattutto se conosco e apprezzo gli autori dei lavori. Speravo che andasse meglio col tempo, ma non è così: la mia gastrite è un po’ peggiorata, nonostante il prezioso supporto di altri tre lettori, che hanno valutato i racconti senza sapere chi li avesse scritti. Così alla fine siamo arrivati a delimitare il perimetro tra chi era “dentro” e chi “fuori”. La strada giusta è quella: concentrarsi sul racconto e sull’obiettivo finale. Invito anche voi a ricordare che è il racconto che viene valutato e non le persone, spesso meravigliose, che sono gli autori.
Per chi ha partecipato. Come già detto nel bando, ci tenevo a sottolineare che se non siete stati selezionati non è per forza perché il racconto è una schifezza, ma più probabilmente perché non è adatto alla raccolta. Le ragioni possono essere diverse. Un’antologia ha proprie esigenze, di varietà nell’omogeneità, e racconta una storia attraverso tante storie: i pezzi si devono incastrare tra loro armoniosamente. Per esempio, due storie con la stessa costruzione e dinamica difficilmente saranno inserite entrambe. Ma è solo un esempio.
Inoltre il tema era piuttosto sfidante: i gatti sono adorati da mezza umanità, i gattyni imperversano, il terremoto è sulla bocca di tutti. L’abbiamo letto, visto e sentito in tutte le salse, inclusa la nostra, e scadere nel luogo comune è davvero un attimo. Dire qualcosa di nuovo, o dirlo in modo originale, era un’impresa di tutto rispetto. Ci siamo, siete, riusciti? In alcuni casi sì, in altri no. Ogni racconto meriterebbe una riflessione a parte.
E adesso che cosa succede?
I racconti selezionati sono già stati inviati alla nostra editor, Sara Gavioli, che lavorerà con gli autori al miglioramento del testo. Un’altra passata la darò io nel momento in cui preparerò il manoscritto per la pubblicazione. Elisa Riddo, che ha realizzato la copertina per la prima raccolta, ha già creato il bozzetto per la nuova raccolta.
La data di pubblicazione? Quando saremo pronti. Quello che possiamo garantire è che faremo del nostro meglio per costruire un “prodotto” – ammesso che un libro si possa definire così – che offra un momento di luce a chi lo leggerà. E la possibilità di continuare a donare alle popolazioni colpite dal terremoto. Anche quando non sarà più di moda farlo.
Sandra dice
Non c’ero col racconto che proprio non usciva ma ovviamente la comprerò. Bravi tutti : la squadra, gli autori, chi ci ha provato col cuore. Chi mette a disposizione qualcosa di molto prezioso per tutti: il proprio tempo e le proprie risorse, non è facile di questi tempi frettolosi. Un bacio, Serena.
Serena Bianca De Matteis dice
Grazie mille, Sandra. Tienti pronta, lo sai che i progetti per quest’anno sono grandiUsi ^^. Un bacione anche a te!
Nadia dice
Complimenti a tutto lo staff che, sono certa, farà un ottimo lavoro anche questa volta con la nuova raccolta che leggerò golosa felice di poter contribuire alla nobile causa.
Serena dice
Grazie Nadia ❤